Giovanna Rei (44 anni) non è solo un’attrice dal fascino mediterraneo (infatti è una napoletana doc), ma è anche una buona forchetta e bravissima in cucina. Merito della nonna che, come da tradizione, le ha insegnato le ricette segrete di famiglia. Ma anche del nonno, che si è prestato per i suoi primi esperimenti culinari. Volete sapere quali sono i suoi piatti forti? Ce li ha svelati solo per voi…
Che rapporto hai con la cucina Giovanna Rei?
«Il mio rapporto con il cibo è un rapporto d’amore in piena regola. E non potrebbe essere altrimenti, visto che sono nata alle 13 in punto succhiandomi le dita! Mia madre mi racconta che quando ero piccola e mi allattava non le davo nemmeno il tempo di passare da un seno all’altro, perché già piangevo dalla fame! Sono cresciuta in una casa matriarcale, dove la nonna trascorreva le sue giornate in cucina a preparare le leccornie più buone che abbia mai mangiato. E io, che sono una ladruncola, rubavo con gli occhi per imparare, ma anche con le mani per assaggiare ogni cosa! Ma guai a essere scoperta…».
Giovanna Rei quando hai iniziato a preparare qualche piatto?
«Da bambina, quando mi regalarono il Dolce Forno, una cucina-giocattolo che permetteva di cucinare davvero. Ricordo che chiesi anche un libro dal titolo Oggi cucino io. Da lì ho preso le prime ricette. Il mio degustatore o, meglio, la mia vittima designata, che pur di compiacermi mangiava tutto ciò che gli preparavo con le mie l manine sante, era il povero nonno».
Come descriveresti quello che cucini?
«Creativo e affettivo. Infatti, quando preparo per I un’amica, un amico o un | fidanzato, esprimo tutta la mia creatività e metto sempre un ingrediente speciale: un pizzico di cuore».
I tuoi cavalli di battaglia?
«Spaghettoni con astice e pomodoro fresco per quanto riguarda i primi, un piatto divino! Per i secondi direi che me la cavo bene con il pesce, che cucino al forno. Per il dessert direi il tiramisù preparato al momento, con le uova freschissime».
Ti piace anche curare i dettagli estetici della tavola e dell’inipiattamento?
«Si, sono un’esteta e amo curare la tavola, spesso scegliendo un tema e un colore. E anche quando impiatto ho tutto il necessario per dare “forma” all’impiattamento e ogni tanto metto un fiore».
Sei un’attrice. Che legame c’è tra cibo e arte, tra cucina ed estetica?
«Tra tutte le arti c’è un legame strettissimo. Il cibo si lega alla moda, alla pittura e al cinema in maniera particolare».
Facciamo un gioco: ci inviti a cena… cosa ci prepari?
«Vi cucino o’ scarpariell: pasta con pomodoro fresco, basilico e tanto parmigiano. Poi un’entrée con polpettine e friarielli, una verdura tipicamente napoletana da non confondere con i peperoni friggitelli».
«Il mio popolo è fantasioso»
Come giudichi le tradizioni culinarie locali?
«Amo le tradizioni napoletane. ma adoro le diversità. Da buona forchetta e da curiosa esploro con gusto, olfatto e vista tutto ciò che di sconosciuto mi capita sotto tiro».
Articolo tratto da Vero