Non possono mancare la voglia e l’entusiasmo di fare a Lucia Bramieri che dice
. Sono una donna combattiva e il mio carattere mi porta ad andare sempre avanti, a sorridere e reagire, ma l’entusiasmo maaca». Quali sono i piatti che ti fanno ripensare a Cesare? «Indubbiamente il risotto giallo e la cotoletta alla milanese. Sia lui sia mio suocero Gino Bramieri ne andavano matti. Un altro classico che non mancava mai d’inverno era la cassoeula».
Gino aveva scritto anche libri di cucina. Ricordi qualche ricetta Lucia Bramieri?
«I nervetti con i borlotti. In pratica preparava le zampette di vitello con olio, aceto, un po’ di sedano, fagioli borlotti e cipolla. Era un piatto molto buono, ma per me un po’ pesante. Tra i suoi cavalli di battaglia c’erano anche i ravioli in brodo e l’ossobuco». Gino era bravo a cucinare? «Molto bravo a cucinare e anche a mangiare. Di solito chi cucina si sazia solo con gli odori, ma lui era una buona forchetta, un vero amante della cultura del cibo: sono stata tante volte a cena con lui e non l’ho mai sentito lamentarsi. Quando ho conosciuto mio marito i miei suoceri erano già separati, ma mia suocera mi raccontava che quando era a casa Gino amava passare il suo tempo ai fornelli».
Hai mai provato a replicare le ricette dei libri di Gino?
«Sì, certo! Ma non sono una buona forchetta perché Lucia Bramieri ), nuora di Gino ed ex concorrente del Grande Fratello 15, è sempre stata brava a sdrammatizzare. E lo fa anche come titolare del suo salone di parrucchiere dove, come sempre succede, le donne si raccontano e si confidano: «Direi che sono come un buon tiramisù: la mia ironia e autoironia mi hanno salvata e anche le mie clienti mi dicono che quando vengono da me si sentono più sollevate».
Anche la cucina ti mette di buon umore?
«È sicuramente uno dei grandi piaceri della vita. Mangiare bene è bello, soprattutto se lo condividi con le persone a cui vuoi bene. Il cibo unisce e lega. Io, vivendo da sola, purtroppo ho perso questa abitudine: le mie cene conviviali le faccio più al ristorante, mentre quando sono a casa mi limito a cene veloci, come una bella caprese e via».
Perché non organizzi cene in casa Lucia Bramieri?
«È una bella domanda! La verità è che mi sono impigrita. Quando c’era mio marito Cesare facevamo cene bellissime. Ricordo soprattutto i cenoni di Capodanno, ma anche in altre occasioni ci piaceva invitare gli amici. Ci vestivamo tutti eleganti, proprio come se fossimo al Grand Hotel. Dopo la morte di mio marito, cerco sempre di trattenermi a tavola per tenere sotto controllo il peso. A una certa età il metabolismo è più lento, così mangio poco di tutto, senza esagerare. Cerco di evitare i dolci, tranne quando sono in compagnia: in quel caso un dolcino e un bicchiere di vino ci stanno benissimo».
«Adoro le torte alla panna» Vedi Materozzi alla Panna
Al dolce preferisci il salato?
«Vado a periodi. Ci sono momenti in cui ho voglia di dolci e altri in cui preferisco il salato. Amo le torte alla panna, le creme. Impazzisco per le bombe alla crema, mentre non amo le crostate con la marmellata. Se penso al salato, invece, adoro pizzette e salatini».
L’umore ti condiziona a tavola?
«Sì: se sono giù di corda ho voglia di cioccolato, zuccheri, dolciumi. Se sono in equilibrio con la vita, e la cosa capita raramente (ride), seguo un’alimentazione più sana. Faccio invece fatica a seguire una dieta equilibrata quando sono sotto stress, come in questo momento… Tra i primi acciacchi, i genitori a cui pensare e la promozione della mia canzone Col cu col cuore, sono parecchio stressata».