E Elena Ballerini, nome d’arte di Elena Pappalardo, è stata per quattro anni inviata del programma Mezzogiorno in famiglia, ruolo che ha lasciato quando ha scoperto di essere in dolce attesa. In quegli anni su Raidue, la bella conduttrice televisiva ha imparato molto non solo professionalmente, ma anche sul piano della cucina. Insomma, la Ballerini è davvero un talento da imitare, sia davanti ai riflettori sia quando si spegne la famosa lueina rossa. E se la spontaneità è il segreto per brillare sul piccolo-schermo, le cose non sembrano cosi diverse quando Elena indossa il grembiule. Anche se, quando è nella sua cucina, la 35enne ligure non si lascia guidare solo dall’istinto, ma mette in atto tutta una serie di trucchetti e strategie sapientemente rubati alle donne più speciali della sua vita: la mamma, la nonna e la zia.
«Sono coinvolti i cinque sensi» .
Se diciamo cucina, cosa rispondi?
«Penso alla commistione dei cinque sensi riuniti per creare il massimo. Pure l’udito interviene, perché la cottura è anche una questione di suoni».
Si dice che il buon cibo sia uno dei più grandi piaceri della vita. Sei d’accordo?
«Sì, per me è certamente fra i primi quattro. Il gusto, i sapori possono risvegliare ricordi, le aspettative ed essere
prima di tutto un desiderio da soddisfare».
Sei sempre in fermissima. Che alimentazione segui Elena Ballerini ?
«Io alterno una cucina più golosa a una molto sana. Sto sempre molto attenta a bilanciare l’apporto di carboidrati, proteine e grassi e a introdurre le sostanze l’organismo. Per questo sono una fan della cucina a vapore, preserva le proprietà organolettiche degli alimenti. Lo stesso faccio per i piattini che preparo per il mio bimbo, Alberto Emanuele, che ha otto mesi».
In Tv dai sfoggio di talento e professionalità. E tra i fornelli mmp te la cavi?
«Con il matrimonio ho iniziato a occuparmi molto di più di cucina e ho comprato diversi ricettari, per stupire mio marito. Inoltre, avendo fatto l’inviata di Mezzogiorno in famiglia, chiedevo ricette ai cuochi dei luoghi che visitavo, cercando di cogliere le sfaccettature della cucina regionale italiana».
Se dovessi darti un voto come cuoca, quale sarebbe Elena Ballerin ?
«Non credo che riuscirei a darmi un voto perché mi piace ciò che preparo, non sarei obiettiva. Di sicuro mia zia e mia mamma sono più brave di me e mi farebbero sfigurare. Forse mi darei un 7 stiracchiato».
Immagina di dover scrivere un ricettario. Che piatti inseriresti?
«Sceglierei piatti che possano conciliarsi con un’intensa attività sportiva come quella che pratico io in palestra, perciò ricette salutari ma che soddisfino il gusto. Partirei dalla colazione perché, come dice il proverbio, il buongiorno si vede dal mattino. Io, per esempio, metto in una ciotola le bacche di ai insieme a banane, latte e lamponi. Come secondo piatto preparerei il pollo in tutte le salse: arrosto, al curry, alle olive. Prediligo le carni bianche per limitare i grassi e avere un importante apporto proteico. Ma su una tavola italiana non possono mancare i primi, perciò via al ragù, con tagliatelle e lasagne tre volte alla settimana… Sono più che consentite».
Come rendi più saporite le tue ricette Elena Ballerini ?
«Durante la cottura, aggiungo sempre un po’ di latte pee soffriggere e sciogliere un filetto di acciuga in poco olio in padella»
«Mia nonna era una vera fuoriclasse»
Il tuo cavallo di battaglia?
«I fusilli con i calamari e le olive e le linguine con gamberoni, zucchine e zafferano».
Hai un menu d’emergenza collaudato per l’arrivo di ospiti a sorpresa?
«Se mi trovassi ospiti a rasa senza aver fatto una di ripiegare con un piatto semplice ma saporito, come le mezze maniche con gorgonzola e zucchine».
Chi ti ha insegnato quel che sai in fatto di cucina?
«Mia mamma Marina e mia nonna Dadà. Mia nonna era davvero una fuoriclasse. La passione per la cucina è nata in me purtroppo molto più tardi rispetto a quando lei mi dispensava consigli fondamentali. Ma oggi ho comunque la fortuna di poterli mettere in pratica e portare la nonna Dadà sem-
Mari o monti, cosa preferisci?
«Mi piacciono entrambi. Amo il ragù e anche la selvaggina, ma vado pazza anche per i crostacei, come per esempio l’astice e i gamberoni. Le linguine all’astice sono uno dei miei piatti preferiti. Perfetti da gustare a cena, su una terrazza che si affaccia sul mare».
Quali sono i piatti tipici della tua città?
«Io sono nata in Liguria. Qui è molto in voga il pe sto, ma per me deve essere rigorosamente senza aglio».
Articolo tratto da Vero