Attrice e showgirl, Nathalie Caldonazzo è stata una delle protagoniste del Bavaglino nonché naufraga de L’Isola dei famosi. Da sempre appassionata di cucina, negli ultimi tempi ha deciso di appendere il grembiule al chiodo.
«Alla cucina ho dedicato gran parte della mia vita. Nel mio tempo libero mi dilettavo tra i fornelli, era il mio hobby. Adesso cucino meno, ma mangiare resta uno dei massimi piaceri: non mangio per vivere, ma vivo per mangiare».
Nathalie Caldonazzo quindi sei una buona forchetta?
«Sì, ma sto molto attenta. Seguo la dieta dissociata sin da ragazzina. Ricordo che lessi il libro di Raffaella Carrà in cui c’era scritto che si poteva mangiare tutto senza pesare purché non si mischiassero proteine e carboidrati. Certo, bisogna fare qualche piccola rinuncia: mangio la pizza senza mozzarella, la pasta senza parmigiano… Però ci sono le alternative: al posto della mozzarella si può usare la mozzarisella, cioè la versione vegana. Sulla pasta, invece del parmigiano, metto semi di girasole tritati o corn flakes».
Ti piace la cucina vegama?
«La adoro. Permette di mangiare tutto senza badare alla distinzione tra proteine e carboidrati, perché lì è tutto di origine vegetale. Uno dei miei piatti preferiti è la pasta di farina di fagioli con panna di soia e insalata. Lo confesso: quando vedo una bella Carbonara ho gli occhi a cuoricino, ma evito e mi preparo l’alternativa vegana con panna di soia e salumi vegani».
Sei una vegana rigorosa?
«No, no. Non sono vegana. Mangio molta carne e molto pesce. Amo le cosce di pollo e le cucino in tutti i modi, lesse, al forno… Uno dei piatti che mi riesce meglio è il pollo alla cacciatora: lo cospargo di aceto e sale dietetico con poco sodio oppure uso il gomasio, cioè semi di sesamo tostato per insaporire. Una volta alla settimana mangio la pizza: la mia preferita è quella molto sottile, con sugo e spinaci leggermente ripassati in padella».
Nathalie Caldonazzo ti definiresti una brava cuoca?
«Me la cavo bene e ho insegnato anche a mia figlia, che ha 14 anni ed è diventata brava. Mi piace andare al mercato a scegliere frutta e verdura fresca ogni giorno. Da poco ho scoperto le rape bianche: ottime. Le mangio in insalata, crude, con arance, finocchi e condisco con un filo d’olio, sale dietetico, aceto balsamico e aceto di vino bianco».
Da chi hai imparato a cucinare?
«Mio padre era bravissimo. Da piccola ero rapita dalla sua eleganza e dalla disinvoltura con le quali si muoveva tra i fornelli. Ricordo le pentole di coccio che utilizzava, che avevano un odore strano. Lo rivedo mentre appronta sughi e impana cotolette alla milanese. Mi ha insegnato a preparare con occhi e naso: niente bilancia e niente timer».
Il tuo primo piatto?
«Le uova all’occhio di bue».
Quello più difficile?
«La pasta fatta in casa e i dolci: non mi vengono bene per niente. Però ho il mio cavallo di battaglia: una torta proteica al cioccolato fatta con l’acqua. Basta mescolare la farina di avena per dolci per gli sportivi con le proteine al cioccolato in polvere, anche queste alimento per sportivi. Si aggiunge l’acqua, si frulla e si mette in forno per venti minuti. E strepitosa, morbida, ma poco calorica. Di solito la mangio a colazione spalmandola con burro di arachidi, crema di nocciole proteica e marmellata senza zucchero e accompagnandola con una bella tazza di latte freddo».
Quali altri dolci ti piacciono?
«Le mele al forno: tolgo il torsolo, inforno e dopo quaranta minuti si aprono come fiori, la buccia si stacca e sono buonissime. Ma il dolce per
eccellenza, quello a cui non resisto e per il quale sgarro, è sicuramente la crostata di ricotta e cioccolato. Mi ricorda la mia infanzia, quando andavo all’isola di Giannutri e c’era un fornaio che la vendeva. Veramente c’è ancora e la torta è sempre buonissima».
Qual è il tuo piatto forte?
«Le polpette al limone. Si fa il classico impasto con carne macinata, uovo, formaggio e si preparano le polpettine, io le faccio piccolissime. Le metto in padella e quando sono praticamente cotte unisco un litro di latte intero e il succo di quattro limoni. Pian piano la cremina si restringe e, quando è ancora calda e cremosa, la verso sul ciambellone di riso, che è buono anche con pollo e gamberoni al curry».
Ma cos’è il ciambellone di riso?
«Faccio bollire il riso basmati, lo scolo, lo presso bène in una teglia per ciambellone, poi lo rivolto su un enorme piatto da portata. Insaporisco col gomasio e poi ci metto sopra le polpettine».
Quale ingrediente non manca mai nella tua cucina?
«La senape, che metto sia sulla carne sia sul pesce».
Sei metà olandese. Conosci anche quella cucina?
«Sì, sono una grande appassionata di zuppe e le faccio molto bene. Preparo una crema di verdure favolosa: faccio bollire un bel minestrone tagliato fresco con poca acqua e un dado; aggiungo una o due cipolle e appena l’acqua sobbolle spengo il gas e lascio coperto per un po’. Quando la verdura è appassita, metto olio e basilico e frullo con il minipimer. Il risultato è un gustoso purè di verdura che mangio anche a merenda». .
Come conquisti il tuo uomo a tavola?
«Con un piatto di Carbonara e la tartare di carne cruda». Come delizi i tuoi ospiti? «Faccio una premessa: se siamo in quattro, io cucino per quindici! Faccio porzioni immense perché non mi piacciono le cene in cui il cibo è risicato. E anche questo me lo ha trasmesso mio padre. Ai miei ospiti offro ciambellone di riso, grandi insalate e tante verdure. Però non so prepa-
rare i carciofi, e da romana è davvero vergognoso».
Qual è il dettagli» a cui presti maggiore attenzione in cucina?
«La presentazione del piatto: detesto vedere piatti da portata sporchi sui bordi».
Qual è il piatto che sa di estate?
«Le freselle col pomodoro, alle quali io aggiungo il tonno. Ho un amico pescatore a Bari che ci dà barattoioni di tonno sott’olio fatto in casa».
Preferisci i menu di mare o i menu di terra?
«D’inverno quelli di terra: amo la tartare, ma trovo noiosi gli arrosti, i roast beef e la carne bianca. Mi piacciono i piatti di carattere, come il fegato alla veneta e le polpette al sugo. D’estate, invece, preferisco i menu di pesce: insalata di mare e pesci arrosto».
Parliamo di gelati. Cono o coppetta?
«Da quando nelle gelaterie si trovano i gelati vegani, e dunque posso mangiare sia il gelato di soia sia il cono vegan, decisamente cono! Il mio preferito è al cioccolato, ma mi piace moltissimo anche il frozen yogurt. Adoro anche il cocomero fresco. Vi consiglio di assaggiarlo con qualche goccia di limone È strepitoso».