Ho trascorso due anni in compagnia di Ugo Tognazzi come prima attrice nello spettacolo L’Avaro di Molière e con lui ho mangiato nei ristoranti più importanti d’Italia. Lui mi ha insegnato a mettere i semi di papavero nelle insalate! Anche con Nino Manfredi ho girato i migliori ristoranti, ma lui la sera mangiava leggero, cosi raramente andavamo a cena di notte». A parlare così è Fioretta Mari, grande attrice e insegnante di recitazione che, anche con la cucina, ha un rapporto passionale, proprio come con tutto il resto.
Fioretta Mari e la cucina: che legame c’è?
«Noi siamo quello che mangiamo: tristi, allegri, depressi. Anche il nostro umore dipende da ciò che mettiamo nel piatto. A scuola insegno la cromoterapia e anche in cucina è fondamentale: quando una persona è giù di morale, ad esempio, dovrebbe mangiare solo cibi colorati! Se a tavola si mette una verdura molto colorata, come le rape, o frutta di un bell’arancione come le albicocche, anche l’umore ne trae beneficio. Il segreto per essere felici è proprio quello di mangiare tanti colori: una bistecca con insalata e poi verdura cotta colorata. Pure il pesce dà tanta gioia: le ostriche, ad esempio, anche se io personalmente non ne vado matta perché il pesce crudo mi spaventa. Ma una bella frittura mista di pesce è una delle gioie più belle che si possano trovare a tavola».
A proposito di colori, lei quali preferisce?
«I colori della bandiera italiana: pasta fredda con pomodoro, basilico, mozzarella, tonno e olive. Ma i colori nel piatto li amo tutti. Immaginate una bella macedonia di frutta colorata: quando arriva a tavola è già una festa. Anche l’occhio si deve nutrire».
Quindi lei cura molto la presentazione dei piatti?
«Sì, il cibo è sacro».
Che tipo di dieta segue Fioretta Mari?
«L’alimentazione non deve creare problemi. Secondo una mia amica dietologa, la dieta ideale è quella che non va mai a mixare proteine e carboidrati: in questo modo non ci si gonfia. Allora il mio menu tipo è: a pranzo un primo, insalata e verdura cotta più un frutto e poi a cena pesce o carne con insalata e verdura cotta. Inoltre sto molto attenta anche a non mischiare alcuni prodotti, come il cavolfiore con la lattuga o i finocchi con gli asparagi. Ogni verdura va mangiata sola, a meno che non unisca la verdura cotta a quella cruda».
Cosa ricorda della cucina della sua infanzia?
«Ricordo il latte fumante, le fette biscottate, la marmellata rossa».
Un piatto che le fa pensare a quando era bambina?
«L’uovo alla coque: mio padre, che era colonnello, andava in campagna e prendeva le uova fresche, che si potevano mangiare anche crude. Ricordo che facevo un buchino sopra e uno sotto e io lo mandavo giù. Il segreto per un uovo alla coque cotto a puntino? Mettere l’uovo in acqua fredda e dire tre Ave Maria sveltissime appena l’accontinua qua inizia a bollire: è il tempo necessario affinché diventi perfetto».
Il piatto che sa di allegria?
«La pizza: è una festa di colore, meglio ancora se abbinata a un bel bicchiere di birra! Ma anche un bel gelato misto con la panna mette di buon umore».
Lei è brava a cucinare?
«Se mi impegno sì, ma ho tante cose da fare per cui lo faccio di rado».
Ci svela una ricetta che le viene bene?
«Il rombo all’acqua pazza è un mio cavallo di battaglia: lo faccio con i pomodorini, le patate, il sedano e gli odori».
Mangia il fritto?
«Sì, purché l’olio sia fresco e con pezzi di aglio, che dà all’olio sostanze protettive: così si può mangiare anche una o due volte a settimana.
Io l’aglio lo aggiungo sempre, anche quando faccio le patate fritte, e vi posso garantire che le mie patate hanno un successo pazzesco: le taglio sottilissime e viene fuori una sorta di frittata croccante».
Parliamo di pasta.in Cucina
«Allora non si può prescindere dalle lasagne: ma bisogna prendere la pasta buona, con una farina particolare. Il segreto è mettere il formaggio su tutti gli strati: io di solito utilizzo formaggi senza lattosio così viene più leggera. Completo gli strati con il pomodoro e le sottilette senza lattosio. Un altro mio piatto forte sono gli gnocchi verdi, ovvero con gli spinaci, che preparo in casa e condisco con besciamella fatta con latte di riso e mozzarella senza lattosio. Infine faccio dei bellissimi passate di verdura».
E con i dolci come se la cava?
«Sono golosa di due dolci: la crostata di mele e lo strudel. Ma vado matta anche per le meringhe con la panna spruzzata di cioccolato. Altri due dolci che adoro sono l’affogato al caffè, con un gelato croccante, o una macedonia col gelato: danno gioia di vivere».
Per il suo lavoro mangia spesso al ristorante. Cosa ordina?
«Piatti semplici: un minestrone, perché essendo tosca-
na lo amo tanto. Oppure la ribollita».
Oggi cosa cucina?
«La sogliola arrostita e il topinambur, una rapa tedesca che è un’ottima alternativa alle patate. A cena, invece, carciofi:
li schiaccio, li metto in padella con olio evo, aglio e li faccio rosolare».
Cosa non manca mai nella sua dispensa?
«Frutta, verdura e acqua non gassata. Ne bevo minimo un litro e mezzo al giorno. Anche prima di andare in scena, proprio come gli sportivi, noi attori beviamo e facciamo gargarismi. L’acqua aiuta moltissimo».
Una tentazione a cui non resiste?
«La meringa con la panna».
Il piatto della domenica?
«La torta di mele».
Sua figlia vive in Svizzera. Come la coccola a tavola quando torna in Italia?
«Lei non mangia la pasta, quindi preparo solo secondi e contorni. Ma anche lì ci sono restrizioni: non ama la carne, quindi faccio solo pesce e il
suo preferito è il rombo con le patate. Anche a me piace: da ragazza pescavo i ricci e li mangiavo con il limone».
Le piace organizzare cene?
«Sì, molto. Ma non perdo troppo tempo in cucina: ognuno porta qualcosa e diventa subito festa perché la tavola è ricca e imbandita. Uno dei piatti che non mancano mai è il tacchino ripieno».
Una cosa che non mangia?
«Lo zucchero. Lo sostituisco con succo d’acero o zucchero di canna. Per tirarci su prima di uno spettacolo noi attori spesso prendiamo un cucchiaino di zucchero di canna con 5 gocce di cognac».
Adesso sarà in tournée con Marisa Laurito e poi ha un musical con Garrison. Come organizza la sua dieta?
«Non bisogna esagerare con le pizze! Solo quando non posso farne a meno, altrimenti a pranzo si mangia al ristorante qualcosa di leggero e a cena ci si organizza con un minestrone di riso con verdure, un po’ di formaggio senza lattosio e la frutta».
Da Vero